Sali d’argento – Lo straordinario viaggio di Tina Modotti ovvero quasi 500 pagine di pura passione. La passione che ha spinto l’autore, Luca De Antonis, a romanzare la vita di questa donna letteralmente “fuori dall’ordinario” (una vita che comunque già di per sé ha avuto tanti elementi romanzeschi) e la passione con cui la protagonista ha vissuto dal primo all’ultimo giorno.
Non sapevo nulla di lei prima dell’uscita di questo libro (divorato in due settimane!) e ho scoperto un personaggio estremamente affascinante ed unico, una donna libera, indipendente, determinata, curiosa, che è passata da un lavoro all’altro, da un Paese all’altro e da un continente all’altro ricominciando da capo mille volte, in un periodo storico in cui l’emancipazione femminile era ancora un concetto molto distante e in cui essere una donna di questo tipo era indubbiamente più difficile di oggi (non che ai giorni nostri sia una passeggiata, ma questa è un’altra faccenda che merita un discorso a parte).
Operaia in una filanda, attrice, modella e poi a sua volta fotografa – mestiere con cui raggiunse la fama internazionale e a cui infatti si riferisce il titolo del romanzo – e infine militante comunista. Dal natio Friuli si spostò in Austria, Stati Uniti, Messico, Germania, Russia, Francia, Spagna per poi tornare nuovamente in Messico, dove morì a soli 45 anni. Nel suo continuo peregrinare conobbe personaggi altrettanto straordinari, fra i quali Frida Kahlo e Diego Rivera, e visse da protagonista alcuni degli eventi che hanno fatto la storia del XX secolo come per esempio la Guerra Civile Spagnola, dove fu impegnata a soccorrere le vittime del conflitto come membro del Soccorso Rosso Internazionale al fianco delle milizie repubblicane.
«Una vita, quella di Tina Modotti, che è stata analizzata in varie biografie, le quali talvolta si fermano ai limiti della leggenda nella quale sembra essersi avviata, e talora li oltrepassano, per rappresentare una figura estrema ed estremista, la cui dedizione ad una causa politica ne condizionava completamente l’esistenza, trasformandola in una sorta di suora laica oppure all’opposto, in una spia che perseguiva fini occulti. L’autore ha scelto di narrare la sua storia nella dimensione del romanzo, proprio con l’intento di restituirle, su questo terreno, quell’umanità che la storiografia ha spesso alterato o negato. Questa è, innanzitutto, la storia di una donna.», si legge nel risvolto di copertina.
E, come accade nei lavori di Luca De Antonis, la storia del singolo diventa occasione per raccontare anche la Storia in un modo coinvolgente e appassionante, come difficilmente succede fra i banchi di scuola. A tal proposito ho trovato molto interessante le numerose pagine dedicate proprio alla Guerra Civile Spagnola, narrata con dovizia di particolari anche per quanto riguarda le divisioni interne ai comunisti.
Come già nel caso di Miele e Kerosene, opera prima di Luca vincitrice di alcuni premi, pubblicata nel 2009 da Paola Caramella Editrice e dedicata a Joséphine Baker, Sali d’argento dimostra di essere frutto di meticolose ricerche degne di un vero e proprio saggio, di una cultura che non si costruisce solo sui libri ma deriva dalle esperienze della vita nonché di creatività e di una profonda sensibilità nei confronti dell’animo femminile.
De Antonis, che lavora per la Regione Piemonte come tecnico esperto per la sistemazione territoriale e ambientale, nel 2011 ha inoltre scritto Donne con le ali, romanzo a sfondo storico riguardante le vite avventurose delle principali pioniere dell’aeronautica civile dall’inizio del Novecento agli anni Trenta. Devo ancora leggerlo, ma sicuramente non mi deluderà.
Sali d’argento – Lo straordinario viaggio di Tina Modotti
di Luca De Antonis
Rayuela Edizioni, 2014
Clarissa Egle Mambrini