MILANO – Dopo il fortunato debutto avvenuto nella settimana di Pasqua (16, 17 e 18 aprile), la nuova produzione del Balletto di Milano Passione Mozart torna in scena, sempre sul palco del Teatro di Milano, domenica 25 maggio alle ore 17.00.
Ideato e diretto da Marco Daverio (anche Direttore della nuova struttura teatrale meneghina, sorta nel febbraio 2013 al posto del Cinema Don Orione) e coreografato da Federico Veratti, valente danzatore della compagnia, il balletto racconta la Passione di Cristo attraverso alcune note composizioni del genio di Salisburgo, rielaborate da Huges de Courson con strumenti orientali e motivi popolari egiziano-palestinesi per sottolineare l’ambientazione originale della vicenda narrata, offrendo quindi l’occasione al pubblico di ascoltare versioni insolite della musica di Mozart. Altra particolarità di questo allestimento è inoltre la collocazione temporale ai giorni nostri, ideata dal regista pensando ai personaggi che circondano Gesù, soprattutto i più umili: «Chi potrebbero essere oggi costoro? Non è poi così difficile scoprirlo. Basta andare in uno dei tanti centri della Caritas e conoscere le persone che ogni giorno assiste […]. Sventurati che esattamente come allora vengono emarginati da una società indifferente e crudele. Di diverso ci sono casomai nuove forme di povertà […]. Partendo dai più piccoli ho scoperto la strada per una regia innovativa. Immediatamente ho realizzato come Caifa rappresentasse il potere e la corruzione, Pilato l’ambiguità, Erode l’opportunismo; il rimbalzare di quà e di là Gesù per ottenerne la sua condanna un esempio di burocrazia ipocrita e disumanizzante. E che dire dell’avidità di Giuda per il denaro? Tutti elementi purtroppo ancora attualissimi e immediatamente comprensibili da una platea contemporanea».
Lo spettacolo è infatti ambientato fra i bancali di una fabbrica chiusa per la crisi e la miseria in cui si trovano i personaggi è messa in evidenza dalla scenografia molto scarna di Marco Pesta, che si è inoltre servito di alcuni tendaggi bianchi utilizzati all’occorrenza come sipario “metateatrale” o come Croce su cui lasciar morire Gesù. I fari di scena sono tenuti in vista come elementi scenografici, altra caratteristica che rimanda al gioco del teatro nel teatro. Le luci di Lorenzo Pagella, che forse potrebbero essere più protagoniste e colorare – anche dal punto di vista emotivo – alcuni momenti un po’ troppo pallidi per quanto riguarda scene e costumi, giocano la parte del leone nel finale, quando si raggiunge l’apice del pathos con Cristo crocifisso e poi deposto fra le lacrime di Maria e di Maddalena. I costumi (di Federico Veratti) ovviamente rispecchiano la collocazione temporale, eccezion fatta per Gesù, le cui candide vesti sembrano più vicine all’iconografia tradizionale. In abiti moderni e alquanto trasgressivi è pure la Morte, che nel finale del primo atto regala attimi di vera suspance mentre affoga Giuda, facendo temere per l’incolumità di Veratti, costretto a tenere la testa sott’acqua a lungo e ripetutamente e a veloci acrobazie per sfuggirle.
L’ambientazione ai giorni nostri non ha comunque impedito al regista di mantenere alcune caratteristiche della tradizione ebraica, come dimostrato dal quadro dell’Ultima Cena, allestita secondo l’uso del Seder Pasquale con gli alimenti tipici: sedano, agnello, pane non lievitato e uovo sodo.
Toccante, infine, la partecipazione di un ragazzo affetto da sindrome di Down e già campione italiano di nuoto, Alessandro Ranno, nel ruolo di Giovanni, discepolo prediletto di Gesù.
In generale, giudizio positivo sul cast di ballerini (Federico Mella, Akos Barat, Alessandro Orlando, Simone Maier, Giulia Paris, Alessia Campidori, Giulia Simontacchi, Giulia Montesello, Angelica Gismondo, Davide D’Elia), giovanissimi e diplomatisi nelle migliori scuole e accademie, a partire da Alessandro Torrielli, un intenso Gesù, e Federico Veratti, che si è riservato il duplice ruolo di Giuda ed Erode interpretandoli con successo.
Qualche piccola riserva sulla regia, non sempre chiara fra un quadro e l’altro, ma trattandosi della prima assoluta può darsi che lo spettacolo avesse solo bisogno di essere ulteriormente rodato.
Al termine della rappresentazione, applausi convinti da parte del pubblico.
Per informazioni e per acquistare i biglietti della replica di domenica prossima, visitate il sito del Teatro di Milano.
Domenica 25 maggio 2014, ore 17.00 – Teatro di Milano (Via Fezzan, 11)
PASSIONE MOZART
Balletto in due atti su musiche di W. A. Mozart
Coreografie e costumi Federico Veratti
Scene Marco Pesta
Lighting Designer Lorenzo Pagella
Regia Marco Daverio
Personaggi e interpreti: Gesù Cristo (Alessandro Torrielli), Giuda/Erode (Federico Veratti), Giacomo/ la Morte (Federico Mella), Simone/ un operaio (Akos Barat), Caifa (Alessandro Orlando), Ponzio Pilato (Simone Maier), Claudia Procula/ una discepola (Giulia Paris), Maria di Magdala/ un Angelo (Alessia Campidori), Maria/ una discepola (Giulia Simontacchi), Giovanna (Giulia Montesello), Marta (Angelica Gismondo), Hanna/ un soldato (Davide D’Elia)
Con la partecipazione straordinaria di Alessandro Ranno (Giovanni)
Produzione Balletto di Milano
Spettacolo visto mercoledì, 16 aprile 2014
Clarissa Egle Mambrini